giovedì 24 aprile 2014

Creek Mary's Blood - Nightwish

Avevo un nonno, un tempo. Aveva la pelle rossa, lunghi capelli neri sempre raccolti in trecce, e così tante rughe sul volto che sembravano voler essere contate, per calcolarne gli anni, le mille avventure che avevano vissuto e tutti gli spettacoli a cui avevano assistito. Come si fa con gli alberi.
Si chiamava Orso in Piedi. Questo nome l'aveva guadagnato da ragazzo, quando ne aveva abbattuto uno. Quello, morendo, l'aveva guardato dritto negli occhi, e mio nonno diceva sempre che da quel momento l'anima dell'animale era entrata in lui, per continuare ad esistere in qualche modo. Per restare.

Pensavo di averle viste tutte. Ho combattuto le più grandi tribù del paese, lottato contro gli uomini più feroci, i più crudeli e spietati che la mia gente avesse visto. Orso in Piedi non si lasciava intimorire da nessuno. Ma poi arrivarono i Visi Pallidi e tutto cambiò.
Sentirgli raccontare questa storia mi dava sempre i brividi. Vedevo il suo sguardo correre lontano,  verso un tempo che nessuno di noi bambini - che ci avvicinavamo al fuoco accanto a lui per sentirlo narrare - poteva raggiungere. Era come se non lo conoscessi. Il nonno che sempre giocava con me, che sempre rideva, ad un tratto si faceva triste. Mi diceva:

"L'uomo bianco venne
Vide la terra benedetta
Noi ci tenevamo, voi la prendeste
Tu combattesti, noi perdemmo
Non una guerra, ma una battaglia sleale
Paesaggi dipinti magnificamente con il sangue".

Ed io non capivo, non potevo. Ma nelle sue orecchie risuonavano ancora gli
echi di quelle battaglie lontane, delle grida disperate delle madri del villaggio. Quanti giovani figli erano stati seppelliti, in quegli anni. "I genitori non dovrebbero mai sopravvivere alla loro prole, piccolo mio. Il nostro spirito era qui da tempo prima di voi, prima di noi. E a lungo sarà dopo che il vostro orgoglio vi porterà alla vostra fine".

Mio nonno se n'è andato che ancora non aveva finito la sua storia, ma era contento lo stesso. Ricordo il suo sorriso, nel giorno in cui la malattia s'era fatta troppo cattiva e le gambe troppo pesanti da sollevare. Non allestimmo nessun fuoco, quella sera, ma io andai lo stesso da lui. Lo trovai che cantava nella lingua dei suoi padri, un fluido susseguirsi di lettere aspirate e gutturali. Lodava il Grande Spirito, pregando perché lo accogliesse dall'altra parte del fiume: "Le nostre anime incontreranno di nuovo la natura. La nostra casa nella pace, nella guerra, nella morte"...
Lo invidio, Orso in Piedi. È volato via prima di vedere il vero orrore. Gli attacchi dei bianchi non erano che all'inizio, quando c'era lui. Lo Spirito è stato davvero buono; ha portato via il suo combattente prima che le lacrime dei suoi figli offuscassero l'Orizzonte cui sempre guardava, da giovane.

La canzone "Creek Mary's Blood, a cui è ispirato questo pezzo, è stata composta dalla band finlandese Nightwish. È presente nel loro quinto album, "Once". Qui il brano, estratto dal DVD live "End of an Era" Creek Mary's blood

Elena Spina

9 commenti:

  1. Bellissimo brano. dicci di più sulla musica di questo gruppo se è dedicato al ricordo e valorizzazione dei Nativi d'America. io ho visto il Canyono l'anno scorso e si percepiscono cose che solo la Natura ti restituisce. Questi popoli sono il sale della terra

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    1. Grazie infinite! I Nightwish fanno Symphonic Metal, un genere che non c'entra coi Nativi. Ma per questo brano hanno incluso la collaborazione di John Two Hawks, che ha cantato con loro nella sua lingua natia e che ti consiglio vivamente di ascoltare, perché produce musica di elevato interesse per gli appassionati del genere. Ti lascio il link del suo canale YT: https://www.youtube.com/user/JohnTwoHawks/videos.
      In America ci sono addirittura gli Awards agli "Indiani" riservati, qualcosa che spero di vedere presto anche qui per l.e nostre, di minoranze etniche. Un saluto ;)

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  2. L'idea che qualcuno possa morire prima di uno sfacelo e che si sottragga alla tristezza che ne consegue è qualcosa che ho provato; il tuo pezzo mi piace, mi piace l'argomento, mi piace il rapporto con la natura che hanno gli indiani. Brava Elena!
    Giorgio

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  3. Non conoscevo i Nightwish però mi piace l'idea che attraverso la musica possano essere raccontate storie e credenze perdute come quella di Orso in piedi.
    La parte mistica degli Indiani d'America è veramente molto interessante, mi è sempre piaciuta.
    Grazie, Elena, per questo pezzo.

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    1. Grazie a te per il tuo contributo ;) in fondo, la lattina è qui anche per merito tuo! Se servirà a far conoscere realtà come questa, allora, avrò svolto bene il mio compito.

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  4. Leggevo e mi emozionavo.
    Quante ne hanno subite, da uomini ingiusti, tanti, i nativi d'America!
    ... e meno male che Orso in Piedi se ne sia andato prima dell'orrore ... è stata una fortuna per lui.
    Che strano parlare della morte in questi termini, ma talvolta, come in questo caso, è meglio così.
    E' un post vero e scritto bene.
    Brava Elena.
    L.I.

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    1. Grazie mille! Sì, ho provato a narrare una storia triste e dolce, e di porgerla in modo il più possibile indolore. Spero di esserci riuscita ;)

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